1917

Il nuovo film di Sam Mendes uscirà in tutto il mondo sul finire di gennaio 2020 e si candida già ad essere uno dei progetti più ambiziosi dell’annata. 1917 infatti è stato girato affinché sembrasse un’unica ripresa, senza pause e senza distrazioni. Una sorta di piano sequenze senza pause visibili alla Birdman, complicato ulteriormente dal fatto di essere stato girato per la gran parte all’aperto e con un numero incredibile di comparse e set. 

L’ordine di grandezza dell’intero film è impressionante, a partire dallo straordinario cast coinvolto per trascinare lo spettatore sul fronte della Prima guerra mondiale. Al fianco dei due protagonisti George MacKay Dean-Charles Chapman, due giovani soldati incaricati di infiltrarsi oltre le linee nemiche per recapitare un messaggio che salverà la vita di 1600 commilitoni, ci saranno anche Mark Strong, Andrew Scott, Richard Madden, Claire Duburcq, Colin Firth e Benedict Cumberbatch.

L’intento è quello di raccontare l’evoluzione del modo di combattere una guerra: il primo conflitto mondiale infatti si aprì come un conflitto classico (combattuto con i cavalli e i cannoni) fino ad arrivare sul gran finale ad anticipare quello moderno, con carri armati e armi tecnologiche. Grazie a una produzione imponente e a tutte le tecnologie di ripresa sviluppatesi in questi anni, Sam Mendes e il suo leggendario direttore della fotografia Roger Deakins hanno messo in piedi un film incredibilmente ambizioso, di cui possiamo esplorare il dietro le quinte grazie a una featurette dedicata. 

In questo video Mendes racconta di come il progetto abbia previsto una serie infinita di riprese senza pause o tagli, con un complesso sistema di coreografie e accorgimenti tecnici per permettere ai due protagonisti di avanzare tra le trincee, le bombe, i soldati e l’aperta campagna per completare la loro missione. Gli operatori di cinepresa correvano al loro fianco, accompagnando le attrezzature montate su cavi sospesi e poi, quando raggiungevano i limitare dei fili, sganciandole velocemente e proseguendo a piedi, in modo da poter mettere insieme il maggior numero di minuti possibili di girato senza interruzioni.

Roger Deakins – celebre direttore della fotografia di Hollywood, abituale spalla di Mendes e dei fratelli Coen – non è nuovo alle sfide, ma stavolta ha dovuto pazientare più del solito. Se le riprese il giorno precedente si erano svolte durante il passaggio di una perturbazione, ha spiegato Deakins, per mantenere la continuità cromatica del film bisognava attendere che qualche nuvola coprisse il sole anche nei giorni successivi. Così la troupe si è ritrovata a provare le scene più volte mentre aspettava un capriccio del tempo. Non appena le condizioni climatiche variavano, Mendes e il suo staff correvano a girare, sperando ogni volta che fosse una ripresa da “buona la prima”.   


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