Il sistema Tolemaico funzionava

Molti sorridono all’idea che fino a 500 anni fa tutti ritenevano che il Sole ruotasse intorno alla Terra. E’ opinione diffusa che la colpa di questa visione risieda esclusivamente nell’oscurantismo della Chiesa di Roma.
Certamente la Chiesa ostacolò pesantemente il diffondersi del modello eliocentrico, arrivando a processare il grande astronomo Galileo Galilei al punto che fu costretto ad abiurare pubblicamente.
Tuttavia, il motivo principale per il quale il modello geocentrico ebbe vita così lunga, è dovuto sostanzialmente alla sua notevole adattabilità alle osservazioni fino allora effettuate ed alle ipotesi filosofiche maggiormente diffuse. In particolare, il sistema disegnato dall’astronomo egiziano Claudio Tolomeo spiegava in modo esaustivo tutti i fenomeni astronomici osservati ad occhio nudo.
Il moto retrogrado dei pianeti veniva spiegato in modo impeccabile attraverso gli epicicli disegnati da una opportuna combinazione di orbite. In pratica, Tolomeo riuscì a rendere conto del movimento di tutti i corpi celesti, visti dalla terra, dimostrando che essi si muovevano tracciando orbite perfettamente circolari.
Inoltre il cerchio, come entità matematica è perfetto e incorruttibile e questo si accordava con la filosofia aristotelica che nel De Caelo descriveva il mondo sublunare imperfetto e corruttibile e la realtà celeste perfetta e inalterabile.
Fino alla fine del XV secolo, le osservazioni ad occhio nudo si accordavano al modello Tolemaico, per cui non c’era alcuna ragione di mettere in discussione questa descrizione del Mondo. Ma con l’invenzione del telescopio, le osservazioni divennero più accurate e il mondo sopralunare tanto perfetto descritto da Aristotele inizio a vacillare per effetto della scoperta dei crateri lunari, delle macchie solari e dei satelliti di Giove.
Il sistema eliocentrico inizialmente fece molta fatica ad imporsi nella Comunità Scientifica poiché questa visione mandava all’aria tutta una serie di assunti che fino ad allora non erano stati messi in discussione, disvelando così un Universo che non era più finito e Rinchiuso all’interno dell’enorme Sfera delle stelle fisse. Si aprivano improvvisamente le porte verso l’infinito e l’ignoto e questo fatto fu inizialmente accolto con grande scetticismo.
Certamente le intimidazioni della Chiesa non facilitarono  il lavoro degli astronomi. Ma, almeno inizialmente, il dibattito sul modello del nostro sistema solare era molto acceso e solamente dopo molti anni le costruzioni di Copernico e Keplero vennero accettate, per effetto di due questioni:

  1. il sistema eliocentrico si accordava sia con le osservazioni precedenti, che con quelle effettuate con il telescopio;
  2. la diffusione del metodo scientifico (introdotto da Galileo Galilei) sancì la definitiva separazione tra filosofia e scienza, sganciando quest’ultima dagli assunti teorici imposti dalla prima, mantenendone però il rigore del ragionamento logico e induttivo.

Incolpare la Chiesa della ritardata diffusione del modello eliocentrico non rende adeguatamente conto del fervore del dibattito scientifico di allora, che non fu certo meno controverso di quello odierno sulle correlazioni tra Fisica Quantistica e Relatività.


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