La Città del Futuro

Dopo la scelta della Consiglio Comunale di Milano di introdurre la Città 30, in molti hanno gridato alla follia. A queste persone vorrei far sapere che comprendo il loro smarrimento, io per primo non riesco a immaginarmi a procedere a 30Km quando davanti alla mia auto ho a disposizione 50-100 metri di asfalto libero e privo di ostacoli.

Ma è proprio questo il punto: non riesco ad immaginarmi procedere a velocità ridotta perché sono ancora intrappolato negli schemi sociali e culturali del secolo scorso. Un paradigma nel quale l’auto è un bene di prima necessità, uno oggetto da possedere, uno status symbol da esibire anziché un servizio da sfruttare nel contesto più appropriato e nel momento più opportuno.

La Città 30 non è quella lanciata dalla rivoluzione tecnologica del Novecento dove gli scarichi sputano inquinanti sui passeggini e dove i bambini non possono più giocare per strada perché altrimenti muoiono. La Città 30 è una città, sicura, sana, vivibile, inclusiva, divertente ed efficiente. Dobbiamo scegliere adesso la nostra Città del Futuro.

E’ indispensabile aprirci verso un nuovo modo di pensare lo spazio urbano e al tempo stesso a modi diversi di muoverci. Nessuno desidera vivere in una città cupa ed opprimente come quella descritta in certi film futuristici. E allora le auto elettriche non devono sostituire le auto tradizionali. Semplicemente devono rappresentare una delle tante opzioni di trasporto che possiamo acquistare quotidianamente in base all’esigenza del momento ed al contesto nel quale dobbiamo spostarci.

Dobbiamo cambiare le nostre città. Più che una questione di benessere, è una ragione di sopravvivenza.

Città 30: meno incidenti, feriti e morti

Ogni anno in Italia ci sono più di 170.000 incidenti stradali dovuti principalmente alla distrazione e all’eccesso di velocità. Ed oltre il 73% degli incidenti avviene in città. Lo spazio di arresto di un’auto che va a 30 km/h è di 30 metri e in caso di impatto con un pedone quest’ultimo in 9 casi su 10 sopravvive; andando invece a 50 km/h lo spazio di arresto è più del doppio (63 metri) e un pedone colpito 9 casi su 10 non sopravvive.

Meno inquinamento, meno rumore

Il traffico urbano genera fino al 60% dell’inquinamento atmosferico. Ridurre il limite di velocità in città disincentiva l’uso dell’auto e meno auto in circolazione equivalgono a minor inquinamento dell’aria. E si abbassa anche il livello di rumore, vale a dire meno stress e più benessere.

Meno auto: città più inclusiva

Il 60% degli spostamenti abituali non supera i 5 chilometri. Abbassando la velocità delle auto in città diventa più sicuro spostarsi a piedi o in bicicletta e le persone possono scegliere liberamente quale mezzo usare. La Città 30 ridisegna gli spazi e mette al centro le persone, specialmente quelle più vulnerabili: bambini, anziani e persone con disabilità.

Spazi: più verde, più commercio

Con meno auto in circolazione è possibile riallocare lo spazio pubblico destinandolo al verde: un ottimo modo per contrastare le isole di calore e assorbire la CO2. Le auto restano parcheggiate per oltre il 90% del loro tempo di vita. Liberare questo spazio consente di riconvertire lo spazio per il commercio di prossimità, facendo muovere l’economia locale.

Velocità costante: maggiore efficienza

Ad eccezione delle arterie di scorrimento, il limite a 30Km elimina i picchi di velocità tra un semaforo e l’altro. Si risparmia in termini di usura di freni e pneumatici e non si allungano di molto i tempi di percorrenza. Chi si sposta in auto in una Città 30 lo fa in modo più efficiente.

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