Comprare di meno e riusare di più

Secondo il rapporto Greenitaly 2020 della fondazione Symbola, siamo primi in Europa per rifiuti riciclati pro-capite, con il 79% degli scarti complessivi. I dati Ispra parlano tuttavia di una realtà che evidenzia numerose criticità sull’effettiva gestione dei rifiuti e sull’urgenza di diminuire la quantità di quei 500 chili annui che produciamo pro capite.

Di questa quantità solo il 29% viene effettivamente avviato agli impianti di recupero di materia, mentre il 2% viene esportato, il 21% finisce in discarica e il 18% incenerito; una soluzione non ottimale, dato che, specialmente negli impianti meno avanzati, l’incenerimento libera tossine e grandi quantità di nano e microparticelle nell’aria o nelle falde acquifere, fino a raggiungere il mare.

Oltre a migliorare le tecniche di recupero e riciclo, gli sforzi devono essere tesi a diminuire la quantità stessa di rifiuti prodotti. Per farlo, responsabilizzare i cittadini è fondamentale, ma solo a patto di dar loro gli strumenti per fare acquisti consapevoli, perché più informati sulle loro responsabilità. È urgente che prenda sempre più piede una mentalità che abbandoni l’usa e getta in favore del riuso. La nuova normativa europea che obbliga le aziende di elettrodomestici ed elettronica a mettere a disposizione pezzi di ricambio per ridurre l’obsolescenza programmata sembra un passo avanti in questa direzione, sperando faccia parte di una strategia dal respiro più ampio.

Come cittadini, intanto, dobbiamo chiedere ai nostri rappresentanti politici la stessa sensibilità ecologica e impegno che impieghiamo ogni giorno nel nostro piccolo per fare la raccolta differenziata e ridurre l’impatto personale che abbiamo sul Pianeta.

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