Effetto Lockdown

Nel 2020 verrà registrata la più grande riduzione annuale di emissioni, a livello globale. Se verrà centrato l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C, sarà solo grazie al lockdown determinato dalla pandemia e non certo per effetto delle politiche messe in campo dagli Stati.

In occasione del picco del confinamento del 7 aprile, le emissioni a livello globale sono diminuite del 17%. Le emissioni del settore dei trasporti terrestri hanno rappresentato quasi la metà del calo (43%), mentre la produzione di energia elettrica ha rappresentato il 19%, l’industria il 25% e l’aviazione il 10%.

In Italia il calo massimo delle emissioni giornaliere è stato del 27,7%. Secondo i ricercatori, l’impatto del confinamento sulle emissioni di quest’anno porterà probabilmente alla più grande diminuzione annuale delle emissioni assolute dalla fine della seconda guerra mondiale.

La cattiva notizia è che non basta. La diminuzione delle emissioni di quest’anno non avrà un grande impatto sui cambiamenti climatici, in quanto è di poco conto rispetto alle emissioni accumulate finora, e rispetto ai tagli alle emissioni necessari per affrontare i cambiamenti climatici.

Queste diminuzioni estreme saranno probabilmente temporanee, in quanto non riflettono i cambiamenti strutturali nei sistemi economici, di trasporto o energetici. La misura in cui i leader mondiali considereranno i cambiamenti climatici quando pianificano le loro risposte economiche post Covid-19 influenzerà i percorsi globali delle emissioni di CO2 per i decenni a venire.

Abbiamo però l’opportunità di realizzare cambiamenti reali e duraturi ed essere più resistenti alle crisi future, attuando pacchetti di stimolo economico che contribuiscano anche a raggiungere gli obiettivi climatici, soprattutto per la mobilità, che rappresenta la metà della riduzione delle emissioni durante il confinamento.

Ad esempio, nelle città e nelle periferie, sostenere gli spostamenti a piedi e in bicicletta e l’adozione di biciclette elettriche è molto più economico e migliore per il benessere e la qualità dell’aria rispetto alla costruzione di strade, e preserva la distanza sociale.

Abbiamo bisogno di un cambiamento sistemico attraverso le energie rinnovabili e le auto elettriche, non di riduzioni temporanee dovute a comportamenti imposti.

Il Covid-19 è una tragedia umana che tuttavia ci ha costretti a guardare al problema del clima con occhi nuovi. Le politiche di confinamento per il coronavirus non hanno lo scopo di risolvere la crisi climatica, ma i dati in tempo reale che raccogliamo ora possono aiutarci a progettare politiche climatiche più efficaci in futuro.

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