Un’altra Economia è possibile

L’obiettivo è “chiudere il cerchio” e affrontare tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto: dalla produzione e consumo alla gestione dei rifiuti e al mercato delle materie prime secondarie.

La circolarità conviene. Secondo i nuovi dati pubblicati dalla Commissione europea sull’attuazione del piano d’azione per l’economia circolare adottato nel dicembre 2015. Nel 2016, le attività circolari che includono la riparazione, il riutilizzo e il riciclo hanno generato un valore aggiunto di quasi 147 miliardi di euro a livello comunitario, a fronte di investimenti di circa 17,5 miliardi di euro. Un valore moltiplicato per otto volte.

Nel dicembre 2015, per facilitare il passaggio a un’economia maggiormente circolare, la Commissione ha presentato un primo pacchetto normativo, che comprendeva la revisione di proposte legislative sui rifiuti, nonché un piano d’azione globale.

Il piano d’azione comprendeva una serie di azioni volte ad individuare ostacoli di mercato o ad aumentare la circolarità in settori specifici, quali materie plastiche, rifiuti alimentari, materie prime critiche,  biomassa e prodotti a base biologica, nonché misure di intervento in settori quali l’innovazione e gli investimenti.

Non si tratta solo di un giro d’affari generato a partire da attività esistenti, ma anche di business che sono nati in virtù della spinta verso un’economia sempre più circolare e meno lineare. Nello stesso anno, l’economia circolare ha impiegato oltre quattro milioni di lavoratori, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Altri posti di lavoro saranno creati nei prossimi anni, al fine di soddisfare la domanda generata da mercati pienamente funzionanti per le materie prime secondarie.

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