Nessun Sogno, solo Visione e Immaginazione

La Città senz’auto è davvero un sogno? Se ci guardiamo intorno non possiamo che concludere di sì. Il dato di fatto è che oggi non possiamo fare a meno di utilizzare anche l’automobile privata. Le nostre città non sono (ancora) organizzate per consentirlo. E quindi?

Se si continua ad affrontare la questione della mobilità sostenibile partendo dall’idea del “sarebbe bello ma non possiamo permettercelo” abbiamo fallito in partenza: perdiamo solo tempo. Solo che oltre a perdere tempo perdiamo anche il Pianeta, la nostra Salute e il nostro Futuro. Perdiamo come specie vivente, perché ci dimostriamo non così (darwiniamente) intelligenti.

Se invece ragioniamo della Città senz’auto come una Visione, allora le cose cambiano parecchio perché possiamo sfruttare quell’altra caratteristica che ci rende unici su questo pianeta: l’immaginazione.

Si tratta dunque di mettere a fuoco questa Visione e costruirla nel tempo mettendo in discussione le nostre tante abitudini quotidiane. Siamo talmente tanti che un piccolo sforzo da parte di ognuno di noi si traduce in un grosso risultato per la collettività.

Da un po’ di tempo quando visito una città, scatto le foto di edifici e monumenti dal basso verso l’alto perché provo fastidio nel ritrarre le automobili ammassate ai bordi dei nostri meravigliosi borghi. Immaginiamo come sarebbero i nostri splendidi centri storici con poche auto limitate all’uso essenziale e quindi quasi sempre in movimento.

Non dobbiamo certo immaginare la totale scomparsa delle automobili, ma semplicemente un loro utilizzo più funzionale (molte meno auto ma in maggior movimento), aprendoci al cambiamento ed accogliendolo come una opportunità ed un vantaggio individuale e collettivo (anche economico).

Partiamo da una situazione molto comune, quella di una famiglia che con uno/due figli e che abita in una città italiana di medie dimensioni e dispone di due automobili. E proviamo a rispondere in modo pratico alla domanda “Perchè non posso rinunciare a possedere una mia auto personale?“.

La giornata è sempre molto serrata: i figli devono essere accompagnati a scuola, i genitori devono poter raggiungere il luogo lavoro e poi tornare. Poi ci sono le commissioni da fare (farmacia, spesa, poste). E occorre anche portare i ragazzi alle attività extra-scolastiche, passare dai nonni ed andare in palestra. Tutto questo si traduce in una sola ed unica esigenza: la libertà di muoversi rapidamente.

Siamo arrivati al punto che per poterci muoverci rapidamente ognuno di noi possiede un veicolo personale che però resta parcheggiato il novanta percento della sua vita utile. In pratica, le auto che in questo momento sono in circolazione sono nove volte superiori all’effettivo fabbisogno di mobilità privata. Non è assurdo tutto questo?

E se invece di possedere un veicolo personale avessimo sempre sotto casa a disposizione a seconda delle nostre esigenze un qualsiasi veicolo, piccolo o grande, individuale o collettivo? Se avessimo questa certezza? Alla fine non è solo un problema di organizzazione?

Oggi disponiamo delle soluzioni e delle tecnologie per superare il concetto di possesso dell’automobile sostituendolo con quello di MaaS (Mobility as a Service). Si tratta solo di organizzarci meglio e rinunciare a possedere la nostra auto. Abbiamo tante cose personali che possono essere origine di soddisfazione.

E’ davvero necessario per ognuno di noi possedere un’auto? Siamo ormai ad un quarto del nuovo secolo e non riusciamo a superare il retaggio culturale di quello precedente? Non possiamo al tempo stesso parlare di Smart City e muoverci ancora come facevamo 50 anni fa.

Se non riusciamo ad organizzare diversamente il nostro modo di muoverci, noi che siamo l’unica specie intelligente sul pianeta, forse non meritiamo di sopravvivere.

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