La Ciclabile è Umana

La Ciclabile Umana è una forma di protesta creativa che in Italia è partita da Milano a novembre del 2022 e poi si è diffusa in altre città. In pieno inverno e alle 7:30 di mattina la Ciclabile Umana coinvolge centinaia di partecipanti i quali testimoniano che c’è una grande voglia di riaffermare il diritto di pedalare in città e, soprattutto, di poterlo fare in sicurezza.

Attraverso le bici e i corpi stessi degli attivisti vengono formate corsie ciclabili e protette per due ore sottraendole alla sosta selvaggia e preservandole dell’invasione costante da parte di chi guida un mezzo a motore.

La Ciclabile Umana rappresenta un’iniziativa che rivendica spazio per chi pedala in città e chiede percorsi ciclabili sicuri e connessi tra loro. Ma la protezione non dipende da un cordolo o una separazione fisica sempre e comunque tra i flussi di traffico, ma soprattutto dalla velocità a cui viaggiano i mezzi più pesanti e potenzialmente pericolosi. Non a caso il tema delle Città 30 km/h è strettamente connesso con la Ciclabile Umana: le strade potranno riempirsi di persone in bicicletta se la velocità – e il numero delle auto – sarà drasticamente ridotto.

E’ la concezione stessa dello spazio urbano che va messa in discussione. Le strade non possono più essere appannaggio esclusivo delle auto, con gli altri utenti relegati ad ospiti indesiderati o addirittura mal tollerati. Lo spazio è un bene collettivo di tutti, è una risorsa da condividere in modo equo e sostenibile.

L’iniziativa della Ciclabile Umana rappresenta una sprizzata di vitalità in un panorama asfittico e incattivito: in città dove il massiccio traffico motorizzato appesta l’aria e ingrigisce le facciate dei palazzi. In una società in cui per rivendicare il diritto di pedalare in sicurezza bisogna proteggere la corsia ciclabile con il proprio corpo.

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