La forza del bambù

Il bambù si sta rivelando una preziosa risorsa naturale, sia in termini economici che in termini ambientali e di produzione di biomassa. Un ettaro di piantagione di bambù, se ben gestito, può generare più di 300 tonnellate di biomassa all’anno e, quindi, è considerato uno strumento estremamente efficace per il sequestro del carbonio: un ettaro compensa le emissioni annuali di Co2 di circa 40 persone (275 tonnellate)

L’economia legata all’utilizzo del bambù occupa attualmente, a livello planetario, oltre 600 milioni di persone (l’8,5% a livello globale) impegnate tra lavorazione diretta e indotta.

I prodotti della coltivazione del bambù sono i germogli e le canne, che insieme vantano oltre 1600 diversi utilizzi industriali ed alimentari. A livello mondiale, il 27,5% del mercato è rappresentato dalle canne, mentre il 72,5% è costituito dai germogli.

Dopo circa 8-9 anni, a maturità raggiunta, il bambuseto viene diradato ogni anno in inverno, per almeno il 30% della superficie. La primavera seguente, grazie alla crescita portentosa della pianta, la foresta avrà fatto ricrescere integralmente la porzione diradata per consentire, nell’inverno seguente, di diradare un altro 30%.

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