L’antibiblioteca

Umberto Eco si lamentava del fatto che spesso chi andava a trovarlo, vedendo la sua enorme biblioteca, non potesse fare a meno di esclamare: “Quanti libri? Li hai letti tutti?”. A questa domanda si irrigidiva, perché essa lasciava intendere che le sue grandi librerie potessero essere una forma di ostentazione, mentre invece erano uno strumento di ricerca.

I libri non letti sono importanti. Lo scrittore Nassim Taleb definisce “antibiblioteca” l’insieme dei libri non letti. I nostri scaffali, sostiene, dovrebbero contenere “tutte le cose che non sappiamo” e che possiamo permetterci di comprare. E non aspettiamoci che con il passare del tempo la percentuale di libri non letti diminuisca. Più leggiamo, più l’orizzonte della nostra conoscenza si allarga, e più ci rendiamo conto di non sapere.

«I libri letti hanno molto meno valore di quelli non letti. La tua libreria dovrebbe contenere il più possibile, in base alla tua situazione finanziaria, di tutto quello che non sai. Invecchiando, continuerai ad accumulare più conoscenza e più libri. Allo stesso tempo, il numero crescente di libri non letti sugli scaffali ti guarderà minacciosamente. Eppure, quanto più conosci, tanto più sarà lunga la lista dei tuoi libri non letti».

Nassim Nicholas Taleb, Filosofo e scrittore

E alla fine di solito Eco rispondeva impassibile ai suoi ospiti: “No, questi sono quelli che devo leggere entro la fine del mese, gli altri li tengo nel mio studio”.

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