Scioglimento irreversibile

La perdita di ghiaccio subita dalla Terra dal 1994 a oggi ammonta a 28mila miliardi di tonnellate di ghiaccio, quanto basta per coprire metà della penisola italiana con uno strato d’acqua alto 100 metri. Gli scienziati delle Università di Edimburgo, Leeds e Londra hanno analizzato immagini satellitari di tutto il globo terrestre, dai poli alle montagne, scoprendo così che l’Artico ha perso oltre settemila miliardi di tonnellate, l’Antartide 9, l’oceano meridionale 0,9, i ghiacciai alpini 6,2, la Groenlandia 3,8. Poco più della metà, il 60 per cento, della perdita si è verificata nell’emisfero settentrionale.

Nel periodo di tempo analizzato dai ricercatori  la criosfera ha contribuito al 3,2% dello squilibrio termico in cui ci troviamo oggi, ovvero la differenza tra il calore assorbito e quello riflesso. A livello globale questo ha portato a un aumento del livello del mare di circa 35 millimetri. L’analisi indica anche che, se tutto continuerà come prima, il rialzo arriverà a un metro entro la fine del secolo. Ogni centimetro in più però significa che un milione di persone devono fuggire dalle terre in cui abitano.

La perdita di superfici bianche genera un circolo vizioso che peggiora la situazione. Si perde infatti la possibilità di riflettere parte della radiazione solare. Inoltre il suolo che viene messo a nudo, di colore scuro, assorbe molto più calore.

Anche la vita marina subisce conseguenze negative: l’acqua fredda che raggiunge il mare provoca danni biologici alla fauna sia artica che antartica.

Secondo uno studio dell’Università dell’Ohio è stato raggiunto il punto di non ritorno. E anche se riuscissimo a moderare le emissioni di gas climalteranti, il processo continuerà nella sua corsa. Il ghiaccio infatti ha intrapreso uno stato dinamico e continua a perdere massa.

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