“I cambiamenti climatici si stanno muovendo più velocemente di noi. Se non invertiamo rotta entro il 2020, rischiamo che il cambiamento climatico diventi incontrollabile, con conseguenze disastrose per le persone e tutti i sistemi naturali che ci sostengono”.
Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU
Il 97,8% dei ricercatori che si occupano di clima è concorde sull’origine antropica del climate change, così come sulla necessità di mantenersi al di sotto di aumenti medi di temperatura di 1,5°C su scala globale. Al di sopra di quella soglia perderemo qualsiasi possibilità di gestire il cambiamento. Secondo le proiezioni andiamo incontro a un riscaldamento medio di 3,8°C se manteniamo il nostro attuale modello di sviluppo, secondo cioè uno scenario business-as-usual.
L’accordo di Parigi aveva come obiettivo quello di fermare il riscaldamento globale sotto i 2 gradi centigradi, lasciando aperta però la possibilità di poter arrivare anche sotto il grado e mezzo. Qualche mese fa si è parlato molto del nuovo report dell’IPCC (il Panel intergovernativo sul cambiamento climatico) che è servito a sottolineare le differenze tra i due scenari.