Non c’è più tempo

In epoca di rigurgiti oscurantisti e di negazionismo, un libro come quello di Mercalli è importante per mantenere alta l’attenzione su temi che dovrebbero essere prioritari nel dibattito pubblico ma che troppo spesso sono subordinati alle urgenze che arrivano alla pancia dell’elettorato.

Nel suo ultimo libro “Non c’è più tempo “Luca Mercalli denuncia come le nuove generazioni siano ormai assuefatte all’idea che nulla possa essere fatto per cambiare radicalmente le cose. Intanto “il tempo utile scorre via, e la società si distrae con altri temi, del tutto marginali eretti a fondamentali”.

Coerentemente con lo stile che lo caratterizza in televisione, nelle conferenze e sulla stampa, Mercalli non si limita a una pars destruens di denunce e problemi ma fornisce ai lettori di Non c’è più tempo una pars construens con consigli, soluzioni e buone pratiche.

L’economia lineare alimentata dalle risorse fossili e sostenuta da lobby e governi perpetua comportamenti collettivi che spingono il genere umano verso il punto di non ritorno: la questione non è più evitare la catastrofe ma mitigarne gli effetti. L’uomo muove più suolo dell’erosione di fiumi e ghiacciai, deforesta, estingue specie animali, sovrasfrutta la fauna ittica, inquina l’aria, l’acqua e il suolo con 140mila sostanze chimiche di sintesi, altera i cicli dell’azoto, del fosforo e del carbonio, acidifica gli oceani e cambia il clima in maniera irreversibile eppure l’informazione su questi processi di autodistruzione continua a essere deficitaria.

Non c’è più tempo è anche un libro fatto di numeri che ci sbattono in faccia verità difficili da digerire: per esempio che il boom dei voli low cost sta avendo un impatto ecologico devastante o che stiamo consumando il suolo che ci deve nutrire a ritmi sempre più insostenibili.

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