Il blog creato dalla A.I.

Un giovane studente di informatica all’Università di Berkeley in California, ha deciso nelle scorse settimane di aprire un blog sui generis con articoli scritti in modo automatico da un’intelligenza artificiale, a cui ha fornito solo qualche imbeccata.

Il blog è diventato subito virale e si è posizionato in cima alle classifiche, con decine di migliaia di visualizzazioni, raccogliendo un buon numero di iscrizioni.

Lo studente, Liam Porr, ha utilizzato un tool in fase beta di sviluppo e non ancora reso pubblico al quale ha avuto accesso attraverso una collaborazione con l’azienda produttrice. 

Certamente questo risultato è dovuto all’innegabile valore tecnologico del software di intelligenza artificiale, che dopo aver digerito miliardi di strutture sintattiche e di collegamenti logici tra parole è in grado di formulare in piena autonomia intere frasi, o addirittura un testo strutturato in paragrafi a partire semplicemente da un titolo e un sottotitolo.

I testi generati dall’AI risultano piuttosto poveri a livello di contenuti, con una serie di frasi un po’ vuote di significato ma piene di parole chiave. Nel complesso gli articoli sono leggibili, sensati e scorrevoli, e non così diversi da molti altri testi che si trovano online, scritti da umani e con un occhio attento alla Search Engine Optimization (Seo).

Porr ha selezionato molto accuratamente gli argomenti da affrontare, in modo che fossero sia capaci di interessare un pubblico vasto sia abbastanza generici (e incentrati sulla fuffa) da scongiurare problemi legati a strafalcioni, mancanza di approfondimento e falsità contenutistiche. I testi sono dunque fake perchè non sono autentici, ma a livello di contenuti non contengono bufale.

Questo esperimento conferma che la modalità di consumo delle informazioni sul web è soggetta a schemi mentali che inevitabilmente una macchina più sfruttare in modo più rapido ed oggettivo, ma a scapito di una qualità del contenuto molto scadente.

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