L’autobus 37

Per la memoria dei bolognesi, insieme all’orologio fermo alle 10:25, l’autobus “37” è il simbolo della strage del 2 agosto 1980. Il 37 rappresenta la reazione spontanea che la città di Bologna seppe dimostrare in uno dei momenti di più grande dolore della sua storia recente.

Nell’imminenza dello scoppio della bomba, il bus fu distolto dal servizio della linea 37 per trasportare prima alcuni feriti in ospedale poi i morti della strage in una lunga spola fino a notte fonda tra la stazione ferroviaria e gli obitori cittadini. Ben presto, infatti, tutte le ambulanze a disposizione furono dedicate al trasporto delle centinaia di feriti, anche molto gravi; per questo, il bus fu attrezzato come improvvisato carro funebre: fu rimosso il mancorrente della porta centrale per consentire il carico delle salme, alcuni tranvieri in servizio nel piazzale si adoperarono per collaborare con Vigili del fuoco e sanitari nelle operazioni di soccorso, conducenti guidarono per ore sentendo quel compito come un dovere civico in un momento così tragico.

Il Fiat 421 A matricola 4030, con oltre 777.000 chilometri al suo attivo, ha attraversato la storia degli ultimi 45 anni del trasporto pubblico bolognese, essendo stato prodotto dalla Menarini e immatricolato nel lontano 1973 sotto l’allora Atm, poi divenuta Atc, azienda al cui servizio ha operato lungo tutti gli anni ’80 prima di essere “pensionato” come cimelio nella collezione aziendale, per essere in seguito valorizzato ancora come patrimonio di memoria storica con l’avvento di Tper.

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