In solitaria competizione

Lo scorso 16 maggio, presso la König Gallery di Berlino è stata inaugurata Short Story, una installazione che si compone di una sola opera immersiva, realizzata all’interno della navata centrale della galleria si compone di pochi elementi. 

Entrando nell’enorme sala è riprodotto un uomo anziano, seduto su una sedia a rotelle. È fermo, come se stesse dormendo e non dovessimo disturbarlo. Poco oltre, si apre una riproduzione quasi a grandezza naturale di un campo da tennis con il tipico suolo rosso mattone e le linee del campo bianche, come se fosse una proiezione della mente dell’uomo. In una metà campo c’è un giovane ragazzo che tiene in mano una coppa e dà le spalle al suo avversario, nell’altra metà del campo, che è sdraiato al suolo, forse dalla fatica, che ha lasciato cadere di fianco a sé sia la racchetta che la pallina. Tutte e tre le statue sono state realizzate in marmo e poi dipinte di bianco, colore che brilla sotto i fari che puntano esattamente nella loro direzione.

Gli artisti Elmgreen & Dragset hanno creato quest’opera per farci riflettere su diversi temi. Ovviamente il campo da tennis rimanda al mondo delle competizioni sportive, e l’esatto momento rappresentato dai due artisti sembra volerci ricordare che c’è sempre un vincitore e un perdente. Ma solo nel gioco? O anche nella vita?

Il tennis è considerato uno sport per le classi più agiate e l’intenzione è propbabilmente proprio quella di rappresentare una società perennemente in competizione, in cui non esiste il gioco di squadra.

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