Il Museo della Filosofia

Nelle città del mondo esistono musei di ogni genere. Esistono musei di arte antica e moderna, di storia naturale e di scienze fisiche e chimiche. Musei dell’uomo, del giocattolo, del design, dell’abbigliamento, del cinema, dell’automobile, del sesso, e persino uno (a Roma) delle anime del Purgatorio. Della filosofia, però, sembra che ci si sia dimenticati.

Il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano intende colmare questa lacuna, dando vita al primo Museo della filosofia. Obiettivo del museo è quello di illustrare le più importanti teorie e domande filosofiche in forme concrete e giocose, rendendole comprensibili attraverso attività, simulazioni, video e giochi, come nella tradizione consolidata dei musei della scienza che si trovano ormai in molte grandi città del mondo.

Molti hanno conosciuto la filosofia esclusivamente attraverso lo studio dei manuali, che non soltanto sono spesso difficili e poco accattivanti, ma talvolta sono anche all’origine di un fraintendimento che nella cultura italiana è particolarmente diffuso.

Nessuno ritiene che la fisica sia la storia del pensiero di Galilei, di Newton o di Einstein; lo studio storico-manualistico del pensiero filosofico è invece spesso causa di una falsa identificazione tra i filosofi e la filosofia: tra le teorie di Aristotele, di Kant, o di Hegel, e la natura stessa dei problemi filosofici.

Il museo vuole porre l’attenzione sulla specificità e sull’autonomia di questi problemi, rendendoli percorribili attraverso prassi interattive che si avvalgano di giochi, video, esperimenti e simulazioni, come nella tradizione consolidata dei Musei della Scienza. I visitatori saranno introdotti a grandi domande filosofiche: Chi sono io? Esiste il libero arbitrio? Esistono valori morali oggettivi? Esiste un mondo al di fuori di come lo percepisco? E che cosa significa davvero ‘percepire’?

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