Una nuova comunicazione aziendale

Sembra che il coronavirus abbia resettato molti dei valori della nostra società e che oggi si senta il bisogno di raccontare una storia diversa. Questo può anche rappresentare una occasione per le aziende (piccole o grandi che siano) per valorizzare quel capitale intangibile fatto di persone, idee, credibilità, relazioni e parlare di se in un modo nuovo e più in linea con la fase storica in cui stiamo vivendo.

Molte imprese stanno cambiando faccia, inventando nuovi prodotti, cercando nuovi mercati e devono anche insegnare ai collaboratori a lavorare in modo diverso, incoraggiandoli e rassicurandoli. Ognuno è infatti chiamato a tirare fuori il meglio di se, perché anche questa volta è davvero la squadra che vince.

La comunicazione interna crea valore e soprattutto permette di proteggere l’azienda da molti rischi. Non è sufficiente cercare di tenere tutti uniti con Teams, Zoom, Skype e tanta tecnologia, formazione on line. Non basta nemmeno mettere dei semafori in azienda, distribuire mascherine e rispettare le regole. Ogni azienda dovrà fare una promessa ai propri dipendenti: vicina alla sua storia, ma anche abbastanza credibile per quelle che sono le condizioni di mercato. Ci vorrà sensibilità e non solo determinazione.

La prima responsabilità di un’impresa è il profitto. Ma aumentare i profitti senza prestare attenzione alla sostenibilità, può non essere la ricetta giusta per uscire dalla crisi di oggi.

Innanzitutto bisogna interpretare i segnali del mercato e dei nuovi consumatori. Anche prima del coronavirus la domanda andava nella direzione di prodotti biologici, più attenti all’ambiente, nella direzione di una mobilità diversa, più sostenibile, di maggiore rispetto e attenzione per le condizioni di lavoro, per il sociale. Oggi questa sensibilità è raddoppiata, ma c’è anche l’incertezza, il problema di arrivare a fine mese. E mai come oggi, da parte delle imprese, c’è anche la responsabilità sociale di orientare questo consumatore smarrito e a volte nostalgico verso nuove scelte più razionali e sostenibili.

E-Learning with man using a laptop in a modern gray chair

La sostenibilità che inizialmente era considerata beneficienza o poco più, gradualmente è diventata una leva del top management per gestire l’azienda e indirizzare gli investimenti. Oggi dopo l’emergenza Covid-19 torna prepotentemente ad essere anche una leva fondamentale per la reputazione aziendale. Il modo in cui si risponde e comunica può essere un fattore di successo o insuccesso.

Questa pandemia ci ha mostrato quanto sia importante un dialogo trasparente e costruttivo tra imprese e istituzioni, soprattutto a livello territoriale. La collaborazione e la serietà di chi rappresenta le aziende è decisiva per la fase [2], ma anche per la [3], quella che speriamo arrivi il prima possibile, in cui saranno rilanciate opere pubbliche e investimenti privati. Vogliamo più velocità e meno procedure? Allora dobbiamo saper spiegare meglio al territorio i nostri progetti.

Ma essere seri e professionali, per comunicare bene, in questo momento non basta. Occorre acquisire alcune doti, come pazienza, ascolto, generosità e saper gestire tutto il potenziale offerto dal digitale. Adesso o mai più: chi sbaglia a comunicare adesso, difficilmente saprà cogliere i vantaggi della discontinuità. Difendersi e rimanere ancorati nella propria posizione rischia di toglierci la possibilità di un futuro, invece accettare la drammatica sfida di questa crisi potrebbe essere un grande vantaggio, anche per chi da challanger nel suo mercato, come spesso siamo noi italiani, dovrà affrontare la dura competizione globale.

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