Non passa lo straniero!

Il Covid-19 ci sta obbligando a rimettere in discussione le nostre abitudini e anche tanti nostri pregiudizi. Ci siamo resi conto di quanto inquiniamo, di quanto sia diventata fragile la nostra Sanità e di quanto fosse “scontata” la nostra vita quotidiana. Anche la questione dei migranti adesso non può più essere accolta sulla traccia della narrazione alla quale negli ultimi anni ci ha obbligati Matteo Salvini.

La filiera alimentare europea rischia di bloccarsi. L’economia di guerra imposta in questi mesi dal nuovo coronavirus (è l’allarme che arriva dal comparto agricolo di diversi Paesi dell’Ue) è a rischio con l’esodo improvviso di migliaia di braccianti alla vigilia dei raccolti.

Oltre ai turisti, la pandemia del Covid 19 ha allontanato dall’Italia, e a ruota da altri grandi Stati del Vecchio continente, un fiume di stranieri con permessi di soggiorno, migranti stagionali, anche di irregolari ha cercato riparo negli Stati di origine o in Paesi con meno contagi.

È il caso delle badanti dell’Est, ma anche dei raccoglitori nei campi: bloccati, quand’anche volessero rientrare per i lavori stagionali, dalla chiusura delle frontiere dell’Ue e tra gli Stati europei.

In Italia servono 250 mila lavoratori agricoli stranieri per la prossima stagione. Anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha rilanciato la richiesta di Confagricoltura a un «nuovo decreto flussi» dalla provincia più colpita dalla catastrofe sanitaria.

Coldiretti stima che i lockdown abbiano bloccato nell’Ue quasi un milione di stagionali dell’agricoltura: oltre all’autosufficienza per alcuni alimenti, nei prossimi mesi anche l’export europeo dei raccolti, per un valore di 138 miliardi di euro l’anno, avrà pesanti ricadute. Anche diversi immigrati originari dal Nord Africa, dal Pakistan e dal Bangladesh, con regolari permessi di soggiorno, sono rientrati nei loro Paesi in queste settimane, per la paura del Covid 19 o di restare bloccati a lungo in Italia.

Lo stesso è avvenuto con molti marocchini in Spagna e con tunisini in Francia. Il ministero tedesco dell’Agricoltura propone di dirottare sui raccolti e sulla distribuzione alimentare gli addetti di comparti bloccati come l’alberghiero e la ristorazione. Le associazioni di categoria italiane suggeriscono di integrare nell’agricoltura i redditi dei cassaintegrati.

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