Il Dante Dì Go Nagai

Tratto da Nerdevil.it

Nel giorno del Dante-Dì, che si celebra il 25 marzo, siamo tutti invitati a parlare del poeta che ha di fatto fondato la lingua volgare italiana. Dante Alighieri fu il infatti primo autore a credere nell’Italiano come lingua ufficiale di uno Stato nazionale.

Tra gli appassionati di Dante troviamo il famosissimo mangaka Go Nagai, ovvero il padre di miti come Ufo Robot Goldrake, i Mazinger, Jeeg e Devilman. Non tutti però conoscono la passione di Nagai per la cultura italiana, che ha raggiunto la sua massima espressione nella trasposizione a manga proprio della Divina Commedia di Dante.

Nell’opera, recentemente pubblicata in edizione omnibus dall’editore J-Pop, l’autore per i suoi disegni si è ispirato chiaramente alle illustrazioni di Gustave Dorè.

Nagai con il suo tratto nervoso e sporco si dà alla pazza gioia nel realizzare i demoni che infestano i gironi infernali, reduce anche dall’allenamento con la saga di Devilman e Mao Dante (molti dei demoni dell’inferno strizzano anche l’occhio a vecchi design di diavoli apparsi nella sua vecchia opera). Il problema sull’etereo viene in un certo senso svicolato concentrandosi di più sulla prima cantica, che occupa circa i 2/3 dell’opera, relegando solo all’ultima porzione le altre due.

Tratto da Nerdevil.it

Il grottesco del suo tratto si presta perfettamente a trasporre la crudezza delle scene descritte dal Vate fiorentino nell’Inferno e nel Purgatorio, un po’ meno invece in quelle pacifiche e angeliche del Paradiso. Gli spigoli e le linee marcate si prestano poco all’ambientazione e ai toni generali di quella parte di racconto, dando al lettore una sensazione di straniamento, causata anche dalla quasi totale assenza di sfondi nelle ultime battute.

Tratto da Nerdevil.it
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