I luoghi dell’arte

Le opere di José Manuel Ballester sembrano stranamente familiari ai tempi di COVID-19. L’artista spagnolo infatti, da circa due anni ricrea dipinti classici come “Il 3 di maggio 1808” di Goya, “L’Allegoria della pittura” di Vermeer e “La nascita di Venere” del Botticelli, tranne per il fatto che lascia fuori un aspetto centrale: gli umani.

Uno degli aspetti più interessanti di questa galleria è rappresentato dall’opportunità di capire l’arte focalizzandoci nel periodo in cui l’opera è stata realizzata. Si tratta di un modo originale di osservare e comprendere la realtà condivisa dagli artisti, che sviluppavano la loro creatività all’interno dei valori di un determinato periodo storico e si collegavano con le idee e con i precetti universali di quel tempo.

Alcune delle versioni digitali di Ballester conservano i resti degli ex soggetti, mostrando un terreno coperto di sangue che segna il luogo di una battaglia raccapricciante o persino un debole contorno della sitter in un ritratto incompiuto. Altre opere, tuttavia, sembrano esistere semplicemente da sole, offrendo una vista di una galleria vuota o di un relitto in acque agitate.

Ballester ha affermato che mentre la sua serie “Concealed Spaces” è spesso considerata divertente, ha molti significati. Dopo uno sguardo più approfondito non è difficile trovare la trascendenza e le molteplici possibili interpretazioni, sia come nuove immagini sia in relazione alle loro controparti originali.

https://www.thisiscolossal.com/2020/03/jose-manuel-ballester-concealed-spaces/
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