Le otto stelle di Jean-Luc

Il nostro Universo risulta spesso persino più bizzarro e straordinario di quanto la fantascienza riesca ad immaginare. La natura e la composizione dei più piccoli quanti della materia, l’origine e il destino dell’Universo e le componenti invisibili e oscure dello spazio rappresentano solo alcuni esempi di come la realtà superi la fantasia.

Va tuttavia riconosciuto che tra le produzioni fantascientifiche, la saga Star Trek risulta forse la più visionaria. Nella recentissima serie TV dedicata all’ammiraglio Jean-Luc Picard, è stata infatti presentata una nuova idea che va oltre i limiti della conoscenza scientifica.

Sappiamo che i sistemi multi-star sono abbastanza comuni nell’Universo, ma in Star Trek Picard viene introdotta l’idea sconvolgente dell’esistenza di un sistema addirittura ad otto stelle. Ma cosa dice oggi la scienza su questa possibilità?

Nel 1994 fu costituito il Rsearch Consortium On Nearby Stars (RECONS) , per indagare e conoscere le stelle più vicine alla Terra. Negli ultimi 25 anni, la loro ricerca è stata estesa ad una distanza di 25 parsec (circa 82 anni luce), identificando e misurando più di 2.000 sistemi stellari vicino a casa. Mentre quasi il 75% dei sistemi si è rivelato simile al nostro Sistema solare – con una sola stella che fissa il resto del sistema – si è scoperto che i restanti sistemi multi-stella contengono circa la metà delle stelle complessive.

  • 1533 sistemi a stella singola,
  • 509 sistemi binari,
  • 102 sistemi tripli,
  • 19 sistemi quadrupli,
  • 4 sistemi quintupli e persino
  • 1 sistema sestuplo.

Nel complesso, su 2.959 stelle in un raggio di 82 anni luce da noi, quasi la metà (1.416 su 2.959, o 48%) è parte di sistemi multi-star.

In particolare, quell’unico sistema sestuplo, Castor, è stato un oggetto di interesse astronomico fin dai tempi antichi, poiché è il 24° sistema stellare più luminoso nell’intero cielo notturno della Terra. Situato ad una distanza di soli 51 anni luce di distanza, Castor rappresenta un modello di tante stelle legate insieme in un unico sistema.

Il sistema più luminoso, Castor A, è un sistema binario stretto composto da due stelle in orbita l’una con l’altra per un periodo di soli 9,2 giorni. Il secondo sistema più luminoso, Castor B, è anche composto da due stelle che orbitano molto rapidamente tra loro: con un periodo di 2,9 giorni.

I sistemi Castor A e Castor B sono legati insieme, ma sono ampiamente separati l’uno dall’altro; ci vogliono circa 445 anni perché completino un’orbita l’una attorno all’altra. Ma Castor C, il terzo componente, è un altro binario stretto, composto di due stelle nane rosse. Sebbene orbitino in modo incredibilmente rapido tra loro, con un periodo di 19,5 ore, Castor C impiega 14000 anni per completare una rivoluzione attorno agli altri due.

Ai nostri occhi, tutte le stelle nel cielo notturno appaiono come singoli punti di luce; ma molte di esse sono in realtà sistemi multi-star.
Ovunque vediamo una sola stella, è fisicamente possibile che in realtà vi siano due stelle fintanto all’interno di un’orbita simile a quella di Mercurio rispetto al nostro Sole. Questi sistemi binari stretti rendono improbabile la presenza di un altro oggetto in un’orbita ristretta. Ma in una posizione abbastanza lontana (diciamo, nell’orbita di Saturno o oltre), potrebbe essere fisicamente presente un altro oggetto enorme.

In Star Trek Picard, il sistema ottonario con al centro un unico pianeta quasi immobile sarebbe stato realizzato da una antica civiltà estremamente evoluta. Tuttavia, se da un punto di vista puramente teorico questo sistema sarebbe fisicamente possibile, la sua realizzazione sarebbe estremamente dispendiosa dal punto di vista energetico.

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