Shakespeare in Comics

Il fumetto non è uno luogo binario, ma è qualcosa che si muove nel transito dello spazio bianco, in quelle strutture che per l’appunto mettono in relazione l’illusione dell’immagine e l’ineffabilità della parola.

Il fumettista e illustratore Gianni De Luca (1927-1991) negli anni ’70 realizzò una affascinante trilogia a fumetti delle opere di Shakespeare. Insieme allo sceneggiatore Raoul Traverso, si trovò a ragionare sulla struttura del fumetto in profondità. Mentre Traverso operò una vera e propria riduzione per rendere il testo del drammaturgo inglese comprensibile e leggibile dai lettori molto giovani, De Luca fece saltare in aria una serie di convenzioni “drammaturgiche”, attingendo dalla storia dell’arte (si pensi ad esempio alla Scene della Passione di Cristo di Hans Memling) e dal teatro.

Nella trilogia, recentemente ristampata dall’editrice NPE, le architetture non sono mai accennate; mai lasciate alla fantasia del lettore, ma sono, invece, sapientemente tratteggiate in ogni particolare, diventando, così, di fatto, il centro del racconto. Questa resa plastica e illusionistica dello spazio bidimensionale della tavola viene esacerbato sino al gusto barocco nel Romeo e Giulietta, dove De Luca rappresenta a piena pagina uno spazio dettagliatissimo che permette al flusso della narrazione di muoversi su più livelli: le soluzioni della grande pittura tardo medievale e rinascimentale vengono recuperate e riattualizzate.

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