La Rlibpuecba dei dislessici

Parole scritte al contrario, sillabe ballerine, lettere spezzate o sfocate, segni incomprensibili. Così vedono la pagina scritta i dislessici. Così oggi, nella giornata mondiale a loro dedicata, è stata costruita la homepage di Repubblica online, elaborata da Tim. Una scelta per far intuire a chi non ha questo disturbo di apprendimento, la fatica e la frustrazione che vivono due milioni di italiani.

Per chi è dislessico la lettura è infatti simile ad un quiz in continuo mutamento per dare un senso ai segni. Ci vuole tempo, pazienza. Per questo in passato sono stati considerati bambini pigri e svogliati, adulti non molto intelligenti. Tutto l’opposto, visto che dislessici erano Einstein e Andy Warhol.

Per anni il disturbo è stato ignorato poi, grazie all’Associazione Italiana Dislessia (Aid), si è cominciato a capire, a studiare, a verificare, a certificare i casi: ora si parla del 4 per cento degli alunni. Nel 2010 è arrivata anche la legge che prevede per loro tempi più lunghi e prove orali per fare gli esami, l’ausilio di computer e lettori vocali. In questo senso hanno lavorato insieme Aid e Tim, che ha fornito in dieci anni un milione e trecentomila libri scolastici digitali con sintesi vocale o elaborazione del testo. E che ha organizzato corsi di formazione per i docenti creando l’albo delle scuole amiche della dislessia, dove il 60 per cento dei professori ha seguito il programma per comprendere e aiutare i ragazzi che litigano con sillabe e numeri. Senza contare protocolli di screening, campus informatici, libri digitali e la diffusione di un approccio più inclusivo nelle scuole.


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