Filosofia, il valore aggiunto al semplice sapere

Nel panorama scolastico italiano ci sono delle materie che vengono messe in discussione, perché considerate inutili, come il latino e il greco, e altre progressivamente private di considerazione e ore di insegnamento settimanale come la musica e la geografia. La filosofia rientra nel primo gruppo con una preoccupante tendenza che la spinge verso il secondo.

La filosofia non è un sapere, ma un atteggiamento. L’atteggiamento di chi non smette di fare domande e di porre in questione tutte le risposte che sembrano definitive. Interrogarsi sugli aspetti del mondo è una delle caratteristiche principali dei bambini e tra dinamiche più pure e spontanee della conoscenza. Non a caso per Platone “La filosofia non si origina altro che dalla meraviglia”, altra caratteristica tipicamente associata ai bambini. Sfruttando questa predisposizione, la filosofia non dovrebbe essere più rilevante soltanto nei licei, ma accompagnare gli studenti sin dai loro primi passi scolastici, aiutandoli nella crescita.

Il mondo del lavoro dovrebbe essere capace di valorizzare le reali competenze dei laureati in filosofia, che non si limitano a nozioni utili per una carriera accademica, ma si adattano a un’ampia gamma di posizioni professionali. Negli ultimi anni sempre più grandi aziende si sono affidate ai laureati in filosofia per gestire il loro “capitale umano”.

Bisogna lottare contro i pregiudizi che accompagnano oggi la filosofia e restituirle il suo ruolo di casa del libero pensiero e dunque di casa dell’uomo. Senza la filosofia ogni altra disciplina diventa debole o fine a se stessa. Svalutare nelle scuole italiane il suo valore, ridicolizzarlo nelle sedi universitarie e sminuirlo nel mondo del lavoro non è altro che il sintomo di una società condannata a una costante regressione. La battute sui laureati in filosofia che lavorano in un fast food sono il segnale di un declino, ancora più evidente ora che sappiamo che in un futuro prossimo i panini saranno preparati e consegnati dalle macchine, mentre a dirigere l’azienda sarà molto probabilmente un laureato in filosofia.

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