Ciò che i politici (volutamente) ignorano

Grazie alla segretezza bancaria gli evasori fiscali hanno ancora un ampio margine di manovra in Europa, dove le regole – sebbene in vigore – possono essere facilmente aggirate. Lo sostiene un rapporto promosso dal gruppo dei Verdi all’Europarlamento i cui contenuti sono stati visionati in anteprima da Valori.it.

Alcuni Paesi, nota ad esempio il rapporto, non comunicano abbastanza. Dell’elenco, che comprende ben 43 nazioni, fanno parte alcune repubbliche della ex Jugoslavia ma anche gli Stati Uniti. Washington non rende mai noti i nomi dei cosiddetti beneficiari effettivi, i grandi evasori (o elusori) che si nascondono dietro alle società anonime registrate nei paradisi fiscali.

Le falle del sistema offrono agli evasori sponde sensazionali. Basta avere un po’ di soldi, e il gioco fatto. Tanto alla fine è tutto in vendita: la cittadinanza, un appartamento, quello che serve. Un passaportocipriota e una bolletta della luce possono essere prove sufficienti di una residenza che in realtà non esiste. Ma una banca panamense, si sa, non ha mai troppe pretese. Come le sue colleghe degli altri paradisi fiscali del resto.

È così che i cittadini UE più ricchi possono spostare il loro patrimonio in una banca paradisiaca e poco propensa allo scambio di informazioni. Nicosia non chiede; Roma (o Parigi, Berlino, Madrid e così via) non ha suo malgrado alcuna possibilità di scoprire l’arcano. Alla fine vince sempre l’evasione.

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