Il tutto maggiore delle sue parti

Una formica da sola è una delusione; non è affatto una formica in realtà.

Edward O. Wilson , mirmecologo

Una formica agisce, ovvero reagisce all’ambiente, attraverso degli algoritmi decisionali individuali molto semplici, raffinati nel corso di milioni di anni di evoluzione. Un formicaio invece, nel suo insieme, è paragonabile a un organismo unitario (tecnicamente un “superorganismo”) capace di compiere scelte e operazioni assai complesse e intelligenti.

Il superorganismo è dotato, per così dire, di un’intelligenza collettiva, un’intelligenza di sciame (swarm intelligence). Si tratta di un sistema auto-organizzato e decentrato che è – aristotelicamente e insieme scientificamente – un tutto maggiore della somma delle sue parti.

Analizzando invece i dati sulle traiettorie degli uccelli è stato osservato che c’è sempre un singolo individuo – ma non sempre lo stesso – che comincia a curvare per primo. I vicini cominciano a seguirlo, i vicini dei vicini fanno lo stesso e così via”. Ogni singolo uccello è in grado di tracciare, di tenere sotto controllo, i movimenti di un numero di vicini che varia da 7 a 8. Non c’è un disegno globale predefinito, insomma; piuttosto si tratta di imitazione tra vicini. In questo modo la velocità di propagazione dell’informazione risulta molto alta: varia dai 20 ai 40 metri al secondo. Accade qualcosa di paragonabile nei materiali ferro-magnetici: quando il sistema si magnetizza tutti i momenti degli atomi si allineano, in seguito a interazioni locali. Potremmo dire – semplificando molto – che ogni atomo imita i suoi vicini.

Oggi biologi, fisici, ingegneri e computer scientist stanno cercando di indagarne i meccanismi, e hanno iniziato a dialogare tra loro. Il futuro, anche nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale, potrebbe arrivare, silenziosamente, da qui.

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