Gli esclusi del Primo Maggio

Per tutti loro il Primo maggio non esiste, così come non esistono le domeniche, Natale e Capodanno. Non esistono le ferie pagate e la malattia. Nessun versamento di contributi e sogni di pensione addio. Lavorare di lunedì o in un giorno festivo non cambia nulla (a parte per i dipendenti di Just Eat che ricevono un bonus).

Per i colossi della Gig Economy, i rider, così come gli host di Airbnb e gli autisti di Uber sono imprenditori di loro stessi. E poco importa che guadagnino solo spiccioli. Anche il Primo maggio.

La velocità con cui un rider porta a termine la consegna determina la possibilità di effettuarne un numero più elevato: un risultato non secondario perché allo stipendio base di 5,60 euro l’ora vengono aggiunti 1,20 euro per consegna.

Un riconoscimento maggiore delle tariffe porterebbe però ad del costo del lavoro per le piattaforme che gestiscono l’incontro tra domanda e offerta e potrebbe non risultare sostenibile per le stesse società. Rider e autisti (considerati lavoratori autonomi) sono in trappola: se ottenessero un aumento delle tariffe rischierebbero di perdere il lavoro.

Questa situazione paradossale, dimostra che nel progresso tecnologico c’è ancora qualcosa che non funziona bene e che va risolto. Una società ingiusta è destinata nel tempo a collassare.

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