Mangiamoci anche le posate

Una grande parte della plastica che arriva nell’ambiente proviene dall’industria del fast-food, abbiamo bisogno di opzioni migliori! La plastica di patate proviene dal terreno e può essere compostata senza danneggiare la natura.

Pontus Törnqvist, inventore posate Potato Plastic

La linea di posate Potato Plastic è realizzata unicamente con fecola di patate, acqua e glicerina. Questo fa sì che, volendo, le posate dopo l’uso possono persino essere mangiate

Tra le idee più intriganti presentate all’ultima edizione James Dyson Award, nonché vincitore della versione svedese del premio, ci sono le posate e stoviglie di plastica di patate ideate dal poco più che ventenne Pontus Törnqvist. Non saranno bellissime da vedere, anzi è  davvero difficile ritenerle un oggetto di design, ma a detta di chi le ha testate sono resistenti esattamente come le controparti che ben conosciamo e sembra che siano in grado di non sciogliersi anche se messe alla prova con tranci di pizza bollenti e lasagne inondate di ragù.

Iniziano a sfarinarsi dopo l’uso per non lasciare traccia già dopo 2 mesi se lasciate all’aria aperta, operazione che viene ulteriormente velocizzata dall’azione degli agenti atmosferici.

Social sharing: