L’equinzio di primavera si verifica nel mese di marzo, quando la durata del giorno e della notte sono identici. Può essere il 19, il 20 o il 21 marzo e quest’anno, per la 12esima volta consecutiva sarà il 20 marzo.
Con il termine equinozio, ci si dovrebbe riferire non a un giorno, ma a un istante. Quello in cui il Sole attraversa, passando dall’emisfero australe a quello boreale in marzo e viceversa in settembre durante l’equinozio di autunno, l’orizzonte celeste e tocca il cosiddetto punto vernale: ovvero l’intersezione tra l’ eclittica e l’equatore celeste. Questo istante nel 2019 in Italia cade alle 22:58 del 20 marzo.
In realtà l’ equinozio di primavera (astronomica) è ogni anno leggermente in anticipo rispetto al precedente, a causa di un fenomeno chiamato precessione dell’asse terrestre o precessione degli equinozi e provocato dalla forma non perfettamente sferica della Terra e delle forze esercitate sul pianeta dal Sole e dalla Luna.
Tuttavia, sempre grazie al calendario gregoriano e all’introduzione degli anni bisestili (e delle loro eccezioni) l’equinozio cade sempre nello stesso periodo anche se non esattamente il 21 marzo, giorno scelto come ufficiale da Papa Gregorio XIII per fare in modo che Pasqua arrivi sempre “la prima domenica che segue il plenilunio successivo all’equinozio di primavera”, come stabilito dal Concilio di Nicea.
Dall’inizio del nuovo millennio l’equinozio di primavera è stato il 21 marzo in due occasioni, nel 2003 e nel 2007, e tornerà a esserlo solo nel 2102. Nel 2044 e nel 2496, cadrà invece il 19 marzo.