Decelerare per migliorare

Decelerare significa ripensare l’azienda con un approccio diverso. Viviamo in un mondo iper accelerato e i “superpoteri” del nostro cervello non riescono a far fronte a tutto perché hanno bisogno di spazio. Quello spazio in cui il cervello è più produttivo e libero. Per questo servono dei luoghi in cui non si abbassa il rumore mentale.

Decelerare significa smettere di pensare a come far crescere l’azienda per un breve periodo, riscoprendo la qualità del tempo. Decelerare significa rompere la rumorosa routine quotidiana per concentrarsi sul come migliorare il proprio modello di business, il proprio  team, le proprie competenze trasversali. È un momento utile a rafforzare la rete con colleghi, mentor e investitori.

Questa la teoria alla base di Decelera, una società in crescita che focalizza il suo core business sulla decelarazione di startup e imprese, finalizzata a individuare un modello di business più performante ma anche più sostenibile. Il programma di decelerazione di 18 mesi inizia con una o due settimane di disconnessione, immersi nella natura di Minorca e del Messico, in cui gli imprenditori identificano le chiavi utili a generare valore attraverso il lavoro di squadra, la potenza della rete e della comunità.

Principalmente l’accesso al capitale. Se si lancia una startup sostenibile, si può essere visti come una “società sociale” attraente solo per alcune tipologie di investitori. A volte l’investimento nelle aziende è visto come “beneficenza”, mentre dietro ci sono grandi progetti. Qualsiasi azienda con un team sostenibile, una tecnologia forte, una elevata capacità di problem solving ha un potenziale importante. Durante la quarta edizione Decelera, ci siamo resi conto che c’erano più startup tecnologicamente sostenibili di quanto pensassimo, e stiamo confermando questa tendenza anche quest’anno. Ci sono un gran numero di imprenditori che usano la loro creatività per raggiungere gli SDG delle Nazioni Unite. Significa essere economici, attenti agli aspetti sociali e ambientali.

Social sharing: