Fuga da New York

Amazon ha cancellato i piani per costruire un vasto campus aziendale a New York dopo la violenta e inaspettata reazione da parte di numerosi cittadini, politici, attivisti progressisti e leader sindacali, secondo i quali un gigante tecnologico non meritava quasi 3 miliardi di dollari in incentivi governativi.

La brusca svolta di Amazon arriva dopo una ricerca molto pubblicizzata per un secondo quartier generale, che si era concluso con l’annuncio a novembre dell’apertura di due nuovi siti: uno nel Queens, con oltre 25.000 posti di lavoro e un altro in Virginia.

La decisione dell’azienda può essere considerata una vittoria, almeno a breve termine, per i politici progressisti ribelli guidati dalla deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez, che vinse insapettatamente lo scorso anno si è verificata proprio nel quartiere popolare del Queens, dove Amazon aveva progettato il suo sito.

Uno dei motivi dell’ostilità all’insediamento del colosso della tecnologia è rappresentato dal pesante impatto che la sua presenza, per effetto del numero elevato di lavoratori trasferiti, avrebbe portato sul costo degli affitti (e della vita) nell’area interessata, costringendo così un gran numero di persone ad abbandonarlo poiché la loro permanenza sarebbe diventata economicamente insostenibile.

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