Bandersnatch, predestinazione interattiva

Black Mirror: Bandersnatch è un film interattivo prodotto da Netflix nel quale è lo spettatore a decidere quali sceglie compie il protagonista. Personalmente ho trovato l’esperimento divertente e interessante, mentre la realizzazione del film nel suo complesso non mi ha affatto esaltato se non per aver riacceso i ricordi sull’antagonismo degli anni’80 tra lo Sinclair Spectrum e il Commodore 64.

Scegliere un’opzione piuttosto che un’altra porta a finali differenti che, secondo quanto affermato da Netflix, vanno fino ad un massimo di 5, ma con molteplici variazioni di ciascuno.

Secondo l’opinione di Stuart Heritage del Guardian, questo è il lato rivoluzionario di Bandersnatch, ovvero mettere lo spettatore al centro dell’azione permettendogli di scegliere di volta in volta ciò che accade. L’aspetto positivo dell’interazione utente/film risiede nel fatto che lo spettatore entra in una relazione di complicità con la trama poiché percepisce quest’ultima come una ramificazione delle sue scelte.

Altri critici però, come Daniel D’Addario per Vanity, sono più scettici sulla riuscita o meno dell’interattività di Bandersnatch. In particolar modo, D’Addario getta luce sul fatto che l’esistenza di finali alternativi esiste all’interno di un vero e proprio paradosso: molte delle scelte che lo spettatore compie in realtà o sono ininfluenti per la trama oppure non vengono veramente prese in considerazione.

Con ‘Bandersnatch’ Netflix esplora l’ultima frontiera dell’on demand: a ognuno il suo film personalizzato (ATTENZIONE, SPOILER)

 

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